Pagelle Freccia Vallone 2018, Alaphilippe, Benedetti e Matthews da favola – deludono Albasini e Martin

Julian Alaphilippe (QuickStep – Floors), 10: Al terzo tentativo il francese iscrive il suo nome nell’Albo d’Oro della corsa. Nel finale è perfetto a posizionarsi alla ruota di Vanendert per poi saltarlo ed involarsi verso la vittoria quando Valverde rientra su di lui. Un successo da incorniciare per lui dopo che l’anno scorso era stato costretto a saltare la Freccia per via di un problema al ginocchio.

Cesare Benedetti (Bora – Hansgrohe), 9: Il corridore italiano torna alle origini. Dopo che nelle ultime stagioni ha lavorato soprattutto per i compagni di squadra oggi il portacolori della Bora – Hansgrohe ha la possibilità di mettersi in mostra con una fuga da lontano e lo fa con una grande prestazione. Quando rientrano gli inseguitori stringe i denti riuscendo a seguire il loro ritmo fino a 6 chilometri dalla conclusione. Ripreso dal gruppo non si fa sfilare, ma per qualche metro tira per aiutare i compagni di squadra nell’inseguimento dei battistrada.

Michael Matthews (Sunweb), 9: Un quinto posto che ha il sapore della vittoria. Nato come velocista, anche se in grado di superare brevi salite, nessuno si sarebbe aspettato di vedere l’australiano nelle prime posizioni dell’ordine d’arrivo di una corsa come la Freccia Vallone. Dopo alcuni mesi caratterizzati da diversi episodi sfortunati il portacolori della Sunweb vive una giornata di grazia ed ora c’è grande attesa per la Liegi dopo il quarto posto di dodici mesi fa.

Anthony Roux (Groupama – FDJ), 9: Corsa all’attacco per il francese. A lungo in fuga riesce a resistere al rientro degli inseguitori, perdendo contatto solo sulla penultima cote di giornata, venendo ripreso dal gruppo a soli 4 chilometri dalla conclusione.

Maximilian Schachman (QuickStep – Floors), 9: Quando si inserisce nel maxi tentativo sul primo passaggio sulla Côte d’Ereffe il ruolo del tedesco sembra esser quello di supportare Philippe Gilbert. In realtà poi quando si frazionano gli attaccanti è lui a rimanere all’avascoperta, rimanendo all’attacco fino a 200 metri dalla conclusione. Alla fine riesce a portare a casa un ottimo ottavo posto. Che la QuickStep – Floors abbia trovato un nuovo fenomeno per le Ardenne?

Jelle Vanendert (Lotto Soudal), 9: Dopo anni difficili il belga sembra essersi finalmente lasciato alle spalle tutti i problemi fisici. La prestazione odierna ricorda quella degli anni migliori con il suo ritmo sull’ultima scalata del Muro di Huy che spacca completamente il gruppo. Neanche il suo compagno di squadra Wellens, capitano designato, riesce a seguirlo e alla fine proprio grazie a questa azione riesce a centrare uno splendido terzo posto.

Roman Kreuziger (Mitchelton – Scott), 8: Il corridore ceco conferma di esser in ottima forma. Dopo il podio dell’Amstel Gold Race arriva uno splendido quarto posto alla Freccia Vallone. Un risultato che assume un valore doppio pensando che il migliore risultato ad oggi è stato un ottavo posto nel 2014, unica volta in cui era entrato nella Top10.  A questo punto è forse il favorito numero uno per la Liegi di domenica.

Alejandro Valverde (Movistar), 8: Il murciano era il grande favorito, ma dopo quattro anni deve abdicare dal trono della Freccia Vallone. Nel finale si ritrova troppo isolato e di conseguenza inizia la salita leggermente  troppo indietro. Quuando si sganciano Alaphilippe e Vanendert rientra con una grande azione su di loro, ma paga poi lo sforzo non riuscendo a seguire Alaphilippe quando lancia il suo sprint.

Bauke Mollema (Trek – Segafredo), 7.5: Continua il buon feeling di Mollema con il Muro di Huy. Per la quarta volta in carriera il portacolori della Trek – Segafredo si comporta molto bene sulla salita finale della Freccia Vallone, portando alla fine a casa un buon sesto posto.

Romain Bardet (AG2R La Mondiale), 7: Non si vede praticamente mai, ma alla fine porta a casa un buon piazzamento nei primi 10. Un risultato importante soprattutto in vista della Liegi che forse è più adatta alle sue caratteristiche.

Jack Haig (Mitchelton – Scott), 7: L’australiano è uno dei corridori più attivi dopo il primo passaggio sul Muro di Huy. Per diversi chilometri coltiva il sogno di poter lottare per la vittoria, ma alla fine deve alzare bandiera bianca proprio sulle prime rampe dell’ultima scalata sul Muro di Huy. Prestazione comunque molto positva per il giovane talento di Southport.

Tanel Kangert (Astana), 7: Il corridore estone sembra piano piano tornare sui suoi livelli dopo il brutto infortunio dell’anno scorso. Si muove sulla Cote d’Ereffe rimanendo a lungo all’attacco. Viene sorpreso insieme a Nibali sulla discesa dopo la penultima cote di giornata, ma la prestazione rimane comunque positiva.

Patrick Konrad (Bora – Hansgrohe), 7: Complice la giornata no di Rafal Majka l’austriaco si ritrova nel finale capitano della Bora – Hansgrohe. Konrad risponde presente centrando alla fine un buon risultato nei primi 10.

Vincenzo Nibali (Bahrain – Merida), 7: Anima la corsa con un attacco da lontano ed è proprio lui a frazionare il gruppetto in testa sul primo passaggio sulla sulla Cote de Cherave. Proprio su questa Cote nel secondo passaggio però si fa sorprendere perdendo contatto in discesa. Ripreso dal gruppo si stacca non avendo più la forza per lottare con i migliori. Segnali comunque importanti in vista della Liegi – Bastogne  – Liegi, grande obiettivo del siciliano per quanto riguarda le Classiche delle Ardenne.

Tim Wellens (Lotto Soudal), 7: Sulla carta era il capitano della Lotto Soudal ed il ruolo era stato confermato anche sulle prime rampe del Muro di Huy. Vanendert tira infatti proprio per il vincitore della Freccia del Brabante nel finale, ma il ritmo delò compagno di squadra è troppo elevato per lui che perde di conseguenza qualche metro. Alla fine però riesce a riprendersi e nonostante i giochi per la vittoria siano sfumati porta a casa un buon settimo posto in una corsa che non lo aveva mai visto fra i protagonisti fino ad oggi.

Tiesj Benoot (Lotto Soudal) e Mikel Landa (Movistar), 6.5: Se a giocarsi la vittoria alla fine è stato il gruppo dei migliori gran parte del merito va a loro due. Il basco, che al primo passaggio sul Muro di Huy aveva provato un allungo, si porta a fare l’andatura in testa al gruppo dal secondo passaggio sulla salita finale per evitare che il gap dei battistrada cresca ulteriormente. Una volta che lo spagnolo finisce il suo lavoro arriva Benoot, che mette da parte le proprie ambizioni personali per aiutare Wellens e Vanendert.

Michal Kwiatkowski (Sky), 6: Fin dal primo passaggio sul Muro di Huy è no dei corridori più arrivi provando l’attacco. L’obiettivo è quello di costringere la Movistar a inseguire e permettere ad Henao di poter dire la sua nel finale. Parte del piano riesce, tanto che è proprio l’ex Campione del Mondo a lavorare per riprendere i fuggitivi dopo che è stato ripreso e non ci sono suoi compagni di squadra davanti, ma visto l’undicesimo posto di Henao forse era meglio per Kwiatkowski aspettare il finale per muoversi. Forse il risultato in casa Sky in quel caso sarebbe stato diverso.

Sergio Henao (Sky), 5.5: Il colombiano sfiora la Top10 chiudendo la corsa in undicesima posizione. Un risultato che per il corridore della Sky non è sicuramente quello sperato visto che da lui ci si aspettava molto di più soprattutto dopo che Michal Kwiatkowski si era sacrificato per lui.

Alberto Rui Costa (UAE Team Emirates), 5.5: Nelle fasi centrali della corsa è uno dei più attivi rispondendo prima all’attaco di Michal Kwiatkowski e poi muovendosi sulla Côte d’Ereffe. Una volta ripreso si fa vedere sempre attento nelle prime posizioni del gruppo, ma alla fine paga un po’ lo sforzo per le energie spese in precedenza, chiudendo la corsa al diciannovesimo posto.

Diego Ulissi (UAE Team Emirates), 5.5: Nelle ultime due stagioni si era piazzato nella Top10 ed oggi fino all’imbocco del Muro di Huy sembrava poter centrare nuovamente un piazzamento importante. Nel finale però non riesce a seguire il ritmo dei migliori e alla fine si piazza in quattordicesima posizione.

Enrico Gasparotto (Bahrain – Merida), 5: Se si esclude il 2016, anno di grazia per Gasparotto nelle Ardenne, il rendimento del corridore italiano nella Freccia non è stato mai da ricordare. Lo stesso Gasparotto ha più volte dichiarato che la classica belga è quella meno adatta alle sue caratteristiche e lo conferma oggi tagliando il traguardo in ventisettesima posizione.

Michael Valgren (Astana), 5: Il corridore danese non ha mai brillato nella Freccia Vallone e non ci riesce neanche oggi. Dopo il successo all’Amstel Gold Race però ci si poteva aspettare molto di più.

Warren Barguil (Fortuneo – Samsic), 4.5: Continua l’avvio di stagione in sordina del corridore francese. Il finale odierno sembrava adattarsi alla perfezione alle caratteristiche di Barguil che non riesce però a dire la sua, perdendo contatto ancora prima del muro finale.

Philippe Gilbert (QuickStep – Floors), 4.5: Il belga è uno dei protagonisti dell’attacco sulla Côte d’Ereffe. Nelle fasi decisive della corsa però scompare, chiudendo lontano dai migliori. Una prova sottotono per l’ex Campione del Mondo che conferma la sensazioni di non esser nella forma ideale.

Rafal Majka (Bora – Hansgrohe), 4.5: Secondo passaggio sul Muro di Huy fatale per il polacco che perde contatto. Le sue possibilità di lottare per il successo finiscono proprio in quel momento, nonostante Majka in precedenza aveva fatto intravedere di stare bene muovendosi quando si era sganciato un gruppo di 20 corridori sulla Côte d’Ereffe.

Dylan Teuns (BMC), 4: Dopo il terzo posto dell’anno scorso era uno protagonisti più attesi. Nel finale però il portacolori della BMC non riesce a seguire il ritmo dei migliori e alla fine si deve accontentare di un trentesimo posto molto al di sotto delle aspettative.

Dani Martin (UAE Team Emirates), 4: Altra prova no per l’irlandese. Il percorso della Freccia Vallone sembra esser perfetto per le sue caratteristiche, ma sul secondo passaggio sulla salita finale perde contatto. Prova a rientrare senza però riuscirci, dovendo così dire addio alle possibilità di lottare per la vittoria troppo presto.

Michael Albasini (Mitchelton – Scott), 3: Giornata da dimenticare per lo svizzero. Albasini scollina infatti già al primo passaggio sul Muro di Huy con un ritardo notevole e alla fine non riesce più a rientrare. Sorprende questa prova molto al di sotto delle aspettative pennsando al fatto che negli ultimi quattro anni si era sempre piazzato nella Top7.

Wout Poels (Sky), s.v.: Per il secondo anno consecutivo Poels e le Classiche delle Ardenne non sembrano andare d’accordo. L’anno scorso il corridore olandese non riuscì a partecipare alle varie prove per un problema al ginocchio, mentre quest’anno è al via ma con una condizione da dimenticare dopo la frattura della clavicola rimediata alla Parigi – Nizza. Come avvenuto all’Amstel perde contatto a diversi chilometri dal traguardo.

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